È un gioiello nascosto di Milano. È la Casa degli Omenoni in via Omenoni 3, vicino Palazzo Marino, costruita nella seconda metà del Cinquecento, con otto giganteschi telamoni (che rappresentano i barbari sconfitti) sulla sua facciata, realizzati dallo scultore Antonio Abondi. Il numero 1722 sul portone è il vecchio civico del palazzo, quando sotto la dominazione austriaca, i numeri venivano assegnati secondo un sistema progressivo: si partiva dall’1, che corrispondeva a Palazzo Reale, e si proseguiva in senso circolare a spirale dal centro fino alla periferia. Il palazzo ha avuto diversi proprietari: i Calchi, i Belgioioso, i Pozzi, i Besana.