Arco della Pace

Si trova in piazza Sempione ed è un simbolo di Milano. La storia dell’Arco della Pace ha inizio con un lieto evento: la celebrazione delle nozze fra Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia e figlio adottivo di Napoleone, ed Augusta di Baviera nel 1806. Inizialmente venne edificato un arco di plastica, tela e legno, progettato dall’architetto Luigi Cagnola, in corso Venezia per accogliere i novelli sposi all’interno della città. L’odierno monumento in marmo venne costruito per celebrare la vittoria francese, durante la battaglia di Jena del 1806 contro l’esercito di Prussia. Fu completato dagli austriaci, dopo la caduta del Regno d’Italia, dedicandolo alla pace raggiunta dalle nazioni europee con il Congresso di Vienna del 1815. Per farsi beffa degli avversari, i cavalli vennero ruotati di 180 gradi, affinché il loro fondoschiena fosse orientato verso la Francia. L’8 giugno 1859, dopo la vittoria di Magenta, Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrarono a Milano attraversando l’Arco, facendo di quest’ultimo il simbolo dell’indipendenza del capoluogo milanese. I temi che si raccontano nei bassi rilievi narrano di battaglie, miti, leggende ed allegorie di fiumi. Il gruppo di statue in bronzo in alto raffigura la sestiga della pace, con quattro vittorie a cavallo. Nel fronte sono rappresentate le personificazioni dei fiumi Po, Ticino, Adda e Tagliamento. Al di sopra ed ai lati dell’imponente opera sono incisi i nomi dei caduti nelle due guerre mondiali. Il monumento è stato la prima delle cinque porte più recenti di Milano con Barriera Principe Umberto, Porta Genova, Porta Volta e Porta Monforte.

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