Piazza Vetra

Piazza Vetra secondo alcuni deve il suo nome a quello del corso d’acqua maleodorante in cui confluivano gli scarichi della città e secondo altri invece ai resti dei vetri usati dai conciatori per raschiare le pelli, che finivano nel rigagnolo. Tra le più antiche piazze di Milano, è anche un luogo che cela segreti e misteri. Nel 1200, poco distante dal luogo in cui oggi sorge una statua barocca, si trovava un rogo su cui venivano bruciate le donne accusate di stregoneria. Tra le storie più note, quelle di Caterina Medici, Guglielmina la Boema e Manfreda Visconti. Un altro aneddoto è quello raccontato dal Manzoni nei Promessi Sposi riguardo Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, accusati di essere untori della peste. Dopo crudeli torture, Piazza confessò i suoi crimini e quelli del complice: la casa di Mora fu rasa al suolo e al suo posto venne eretta una Colonna Infame per ricordare il fatto. Successivamente piazza Vetra è diventata nota anche per essere frequentata da criminali e da prostitute. Nel 1913 un altro terribile episodio la rese teatro dell’omicidio di una prostituta di nome Rosetta. A toglierle la vita sarebbero state le percosse subite da agenti di polizia durante un arresto. La versione ufficiale parlò di un presunto suicidio della giovane per avvelenamento. L’episodio, ad ogni modo, suscitò tale clamore da essere raccontato in una canzone popolare, “La povera Rosetta”.

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