Il Castello Sforzesco si erge poco fuori dal centro storico di Milano, in piazza Castello. Nato come fortezza difensiva Viscontea, trasformato dagli Sforza in corte rinascimentale e poi utilizzato dal 1499 come caserma dagli eserciti stranieri, è uno scrigno di capolavori. Nelle sue sale sono allestiti i Musei Civici: la Pinacoteca, il Museo d’Arte antica, quello delle Arti Decorative, quello dei Mobili, gli Arazzi Trivulzio, l’Armeria, il Museo della Preistoria e Protostoria, la sezione egizia del Civico Museo Archeologico. Nel 1521 lo scoppio accidentale di polvere da sparo fece crollare la torre centrale adibita a deposito munizioni, poi ricostruita e chiamata ancora oggi Torre del Filarete, trait d’union fra piazza del Duomo e l’Arco della Pace. Suggestivi sono i percorsi segreti lungo le merlate, i camminamenti di ronda che collegano le torri, e i sotterranei dell’antica Strada coperta della Ghirlanda, percorso di un cunicolo che corre parallelo alla parte esterna del fossato, prima difesa del quadrato. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Castello divenne fino al 1920 la sede della Galleria d’Arte Moderna. In nome del vincolo con il mondo artistico vi si possono ammirare ancora oggi dipinti di Tiepolo, Andrea Mantegna, Filippo Lippi, Canaletto, Bronzino, Tintoretto e opere di Leonardo da Vinci nella Sala delle Asse e di Michelangelo nel Museo della Pietà Rondanini. Secondo una leggenda, dai sotterranei del Castello partirebbe un tunnel segreto che, attraversando la città, sbucherebbe nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. A farlo costruire sarebbe stato Ludovico il Moro, signore della città, come via di fuga o per arrivare dove si trovava la tomba della moglie Beatrice d’Este. Per secoli i milanesi hanno considerato l’edificio emblema di tirannia e hanno tentato di demolirlo. Soltanto con l’Unità d’Italia, trasformandosi in un centro di cultura, il Castello Sforzesco è diventato simbolo della città.