Il Teatro Nazionale novecentesco di via Giordano Rota 1 risale al 1924 e fu fatto costruire dall’impresario visionario Mauro Rota. Là dove c’era la periferia, lui ci immaginò uno spazio aperto alla città. Accessibile a tutte le tasche, anche a quelle degli operai di inizio Novecento. Il progetto fu affidato all’architetto Mario Borgato e il teatro aprì al pubblico milanese il 20 dicembre 1924 con la Cena delle beffe, poema drammatico di Sam Benelli. Nel 1979 l’edificio venne ristrutturato dal figlio di Rota, Giordano, che riprese la tradizione del cartellone che era stata interrotta anni prima. Attivo fino alla prima metà del 2006, il Nazionale chiuse poi per oltre tre anni e affrontò un altro ammodernamento, che ne ha visto mantenute solo le facciate esterne originali e ampliata la torre scenica per ospitare musical. La ristrutturazione si è inserita nel piano di rinnovamento urbanistico di Piazza Piemonte, dove è stata creata un’area verde ospitante sculture di Aligi Sassu e di Salvatore Fiume, il cosiddetto Parco delle Arti.