Seconda per grandezza soltanto al Duomo, la Basilica di Santa Maria della Passione in via Vincenzo Bellini 2 è uno degli edifici sacri più solenni della città. Nata per volere del cardinale Daniele Birago, la Chiesa conserva ancora l’antichissimo affresco della costruzione che le dà il nome. Il prelato la donò ai Canonici Regolari Lateranensi di Sant’Agostino, i quali ampliarono la chiesa con il monastero che oggi ospita il Conservatorio Giuseppe Verdi. Il culto dell’immagine della Maria Addolorata è ancora di forte richiamo per i fedeli in quanto la basilica è legata alla testimonianza di un presunto miracolo mariano del 1590. Impossibile descrivere tutte le opere d’arte presenti all’interno dell’edificio, tanto che la chiesa è equiparata spesso ad una pinacoteca. Degna di nota è la presenza di due organi intagliati dialoganti, costruiti tra il Cinquecento e il Seicento. Quello di destra è di Antegnati, quello di sinistra di Valvassori. Tuttora si tengono concerti a quattro mani di musica classica per organo nella basilica dal cuore musicale.