Fondato nel 1456 per volere di Francesco Sforza, che intendeva così fare fronte ai problemi medico sanitari della popolazione più povera, l’ospedale della Ca’ Granda è tuttora uno dei più importanti monumenti di Milano, capace di raccontare passato e presente della città. Il suo sepolcreto, sotto alla cripta della Beata Vergine Annunziata, in via Francesco Sforza 28, è uno spazio sotterraneo costruito negli anni trenta del Seicento per accogliere i corpi di chi moriva nell’ospedale. Caduto in disuso alla fine del Seicento, lo spazio accoglierà più tardi le spoglie degli eroi delle Cinque Giornate e diventerà, tra 1860 e 1861, un vero e proprio sacrario dei patrioti milanesi, i cui nomi sono ancora oggi visibili sui pilastri e sulle pareti dell’ambiente, assieme a citazioni letterarie del Petrarca. Si stima che i morti ospitati nel Sepolcreto siano ben 150mila. Immersi nella vita di quasi quattrocento anni fa, ci si trova faccia a faccia con due milanesi dell’epoca: la ricostruzione del viso di due donne, ricavate dai loro resti e dai capelli. Due donne che trovarono la morte nell’ospedale, ma che grazie ai progressi della scienza vivranno per sempre.