La Basilica di Sant’Eustorgio, nono vescovo di Milano, è uno dei luoghi sacri più importanti della città, con le sue catacombe ipogee. Nell’omonima piazza, sorge infatti su un cimitero paleocristiano, dove si trova una delle prime iscrizioni cristiane milanesi. Il campanile della Chiesa, eretto tra il 1297 e il 1309 e di 73 metri di altezza, è il più alto di Milano e reca sulla cuspide una stella, simbolo dei Magi. La Basilica infatti custodisce le reliquie dei Re Magi, tesoro che la rende da sempre luogo di pellegrinaggio, oltre a straordinarie opere pittoriche e scultoree: la Cappella Portinari, che nasconde sotto la sua volta una cupola con un grande arcobaleno, e l’immagine della Madonna col bambino con le corna. L’opera narra il miracolo della falsa Madonna, quando un mago eretico si presenta durante la celebrazione della messa assumendo le sembianze di Maria, ma nella fretta si dimentica di nascondere le corna. Il frate scopre così l’inganno e scaccia il demonio con l’ostia consacrata. L’Arca di San Pietro Martire poi racconta un’altra storia: il sarcofago era troppo piccolo per ospitarvi il santo, che venne quindi decapitato. L’arcivescovo Giovanni Visconti, dopo aver portato la testa a casa, iniziò ad accusare dolori al capo. Una volta riportata la testa accanto al corpo del Santo non ne soffrì più. Da allora si parla dei presunti poteri guaritori di San Pietro Martire che nella tradizione popolare è il protettore di chi soffre di mal di testa. Basterebbe strofinare il capo contro il suo sepolcro per non soffrirne più, almeno per un anno. Infine, vi sono i suoi due chiostri di Sant’Eustorgio, uno dei quali è casa del Museo Diocesano di Milano.