Tra le antiche mura di una casa nel cuore di Milano, le collezioni uniche e straordinarie di oggetti e di strumenti di vita raccontano il modo di vivere del passato. Casa Mangini Bonomi non è soltanto un museo, ma sopratutto il racconto di due vite, quelle dei suoi fondatori. Nel 1978 Emilio Carlo e il figlio Giuseppe acquistarono dal conte Annibale Scotti Casanova la casa di via dell’Ambrosiana 27 per farne la loro abitazione, dando avvio ad un lungo intervento di ristrutturazione dell’edificio già ripristinato dai precedenti proprietari, dopo i gravi danni subiti durante i bombardamenti del 1943. I lavori coinvolsero l’intero edificio ad eccezione delle cantine che vennero sistemate soltanto negli anni Novanta. L’appartamento privato, oggi aperto al pubblico su prenotazione, si articola a partire dal secondo piano. Saloni, salottini ma anche lo studio, la camera da letto e il bagno, arredati con mobili del Sei, Sette, Otto e Novecento e popolati da innumerevoli oggetti d’arte: dipinti, sculture, tappeti, orologi, paraventi, vasi e oggetti preziosi acquistati dai fondatori. Ospitato nelle tre sale al primo piano e nelle quattro sale dei sotterranei, il museo raccoglie una varietà di oggetti d’uso quotidiano dei secoli passati che Emilio Carlo Mangini ha organizzato sistematicamente, imponendo con volontà testamentaria l’inamovibilità degli stessi, determinato a lasciarci la sua personale interpretazione della raccolta.