Al numero 50 di corso XXII Marzo c’è la Senavra, un grande edificio in mattoni che da casa dei Signori di Milano nel 1550 divenne il primo manicomio di Milano. L’etimologia del nome potrebbe derivare da sinapis alba, in antico milanese senape, perché c’erano in zona degli orti, dove si coltivavano piante di senape. Durante la notte del 15 settembre 1781, mentre la città dormiva, la Pia Casa della Senavra apriva le sue porte alle urla strazianti di poco più di un centinaio tra uomini e donne. Ne accoglierà nel tempo più di cinquecento. L’edificio non era particolarmente accogliente e le cure a cui erano pesanti. Oggi nel palazzo non ci sono più malati, tranne uno. Si dice infatti che nei paraggi dell’edificio si aggiri lo spettro di un paziente morto nel manicomio, chiamato il “vecchio della Senavra”. Dopo la mezzanotte ci si può imbattere nel fantasma che ama far paura ai passanti. L’unico modo per liberarsi di lui è lanciargli una monetina. A seguito della chiusura del manicomio, dal 1883 il complesso della Senavra cambiò nuovamente destinazione d’uso, divenendo un ricovero comunale, il Pio Ricovero di Mendicità. Ospitò in quei locali i milanesi anziani che non potevano trovare altra dimora a causa della loro indigenza. Nel secondo dopoguerra, divenne invece rifugio fatiscente per i senzatetto. Dal 1966 è parrocchia del Preziosissimo Sangue di Gesù.