C’è stato un tempo, quello di San Carlo Borromeo, in cui le colonne votive di Milano erano più di cinquanta. Furono costruite nelle piazze durante il periodo della peste come altari provvisori da cui celebrare le funzioni liturgiche che i milanesi potevano seguire dalle finestre di casa. Nel Settecento, l’architetto Leopold Pollak attuò la demolizione di gran parte delle colonne milanesi. Oggi ne sono rimaste una decina. Nella piazza antistante la Basilica di Sant’Eustorgio vicino al giardino, se ne trova una con una statua in cima. Si tratta della colonna degli eretici e la persona raffigurata è San Pietro Martire con una roncola conficcata nel cranio, a simboleggiare l’agguato subìto dal santo a Verona nel 1252 da parte di due catari che ne causarono la morte. La colonna indica anche il luogo dove San Barnaba avrebbe battezzato i primi credenti della città, affiancato da Antalone, il primo vescovo meneghino.