Piazza Cinque Giornate sorge dove prima c’era Porta Tosa, poi Porta Vittoria, all’interno delle mura cinquecentesche dette anche spagnole che cingevano la città. La Piazza venne intitolata all’insurrezione popolare avvenuta fra il 18 e il 22 marzo 1848, che portò alla liberazione di Milano dal dominio austriaco. Al centro della Piazza spicca l’obelisco di ventitré metri, con figure femminili allegoriche, disegnato dal varesotto Giuseppe Grandi e inaugurato il 18 marzo 1895. Sotto la base del monumento è scavato l’Ossario dei caduti delle Cinque Giornate, i cui nomi sono riportati sulle pareti dell’obelisco. A questo monumento, Grandi lavorò per circa tredici anni. La fatica fu tale da farlo ammalare e morire d’etisia tre mesi prima dell’inaugurazione dell’opera. Le cinque figure femminili sull’obelisco rappresentano la chiamata a raccolta della prima giornata, il dolore della seconda, l’incitamento alle barricate della terza, la vittoria della quarta e infine la fama della quinta. Una volta ricevuta la commessa, Grandi non badò a spese per la sua opera. Affittò uno studio vicino alla Piazza e, poiché il progetto prevedeva anche un’aquila a rappresentare la libertà e un leone la difesa delle barricate, lo scultore si procurò di persona gli animali dallo zoo di Amburgo. Pare che il felino Borleo subì un rudimentale clistere per riaccendere la ferocia sopita e per rendere la sua raffigurazione più realistica possibile.