Santo Stefano Maggiore

Basilica di Santo Stefano Maggiore

La basilica di Santo Stefano Maggiore è un’antica chiesa di Milano, intitolata a Santo Stefano nel X secolo. Nella sua storia ha subito numerosi interventi di ricostruzione, ampliamento e restauro. Dal 1994, la diocesi di Milano vi ha istituito la Cappellania generale dei migranti. Il 2 febbraio 2015 la cappellania è stata canonicamente trasformata nella parrocchia dei migranti. Attualmente vi si celebrano messe in lingua filippina dedicate ai fedeli provenienti da quello Stato, residenti in città come pure in spagnolo soprattutto per i cristiani originari dell’America Latina. La chiesa è oggi situata nell’omonima piazza Santo Stefano, nel centro storico. Il primitivo edificio di culto, fondato intorno al 417 su iniziativa del futuro vescovo Martiniano Osio, era dedicato a San Zaccaria e sorse nel luogo dove era conservata la cosiddetta Pietra degli innocenti, dove la tradizione voleva che fossero le reliquie di quattro martiri cristiani risalenti al IV e martirizzati sotto Valentiniano I. La pietra sacra è ancora oggi conservata in una piccola camera sotto la pavimentazione, ricordata da una targa visibile all’interno della navata principale. La chiesa del V secolo finì distrutta da un incendio scoppiato al suo interno nel 1070 e venne quindi ricostruita in stile romanico nel 1075 e intitolata questa volta a Santo Stefano protomartire. Nel 1112 venne ulteriormente abbellita con la costruzione di un nartece antistante il tempo di cui ancora oggi è possibile ammirare l’unica colonna superstite davanti al campanile. Il 26 dicembre 1476 l’atrio della chiesa fu teatro dell’assassinio del duca Galeazzo Maria Sforza per mano di alcuni congiurati aristocratici milanesi. Il signore di Milano era infatti giunto alla basilica per le celebrazioni del santo patrono e l’evento drammatico avvenne proprio dopo il portale d’ingresso.

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