Chiesa dei Santi Sergio Serafino e Vincenzo Martire

Chiesa ortodossa russa dei santi Sergio, Serafino e Vincenzo

Non tutti sanno che a due passi da via Dante, in via Giorgio Giulini 1, c’è la chiesa più corta di Milano, ma anche quella con il nome più lungo. È la chiesa ortodossa dei Santi Sergio Serafino e Vincenzo Martire con una facciata giallo acceso alta 12 metri e una superficie calpestatile di appena 72 metri quadrati. Si tratta di un edificio tagliato in due: è infatti la parte restante della chiesa di San Vincenzino che, fondata accanto al monastero benedettino voluto dalla moglie di Desiderio, re dei Longobardi, in origine era molto più lunga. Sotto Napoleone il monastero venne soppresso e le sue opere d’arte confiscate. L’edificio religioso venne trasformata in un magazzino di granaglie, poi studio di pittori e officina, fino a diventare, nel 1908, un cinema. Ne fu conservata una facciata che venne spostata in via Giulini, insieme ad alcuni affreschi di pregio di Aurelio Luini, risalenti al Cinquecento. La chiesa dell’antico convento aveva infatti due facciate. Una barocca, che era rivolta verso la strada, e l’altra tardo gotica e più semplice, che si apriva sul chiostro. Furono salvate entrambe: quella barocca diventò l’ingresso del cinema Dante, l’altra, invece, divenne quella della chiesetta. La chiesa è stata presa in affitto dalla comunità ortodossa russa che negli anni Novanta l’ha ricostruita e, da allora, ospita i fedeli del culto orientale.

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