Martesana

Martesana

Era il luogo preferito di Leonardo da Vinci che ne aveva anche dimora a Villa Melzi: il Naviglio della Martesana, noto come Naviglio Piccolo, è uno dei cinque canali di Milano ancora navigabili che collega la città all’Adda. Circa 38 chilometri che si snodano fra le cittadine dell’Hinterland, attraversando aree densamente urbanizzate e costeggiando campi in cui le protagoniste sono piste ciclabili e natura. Il nome gli fu attribuito da Francesco Sforza nel 1457, tre anni prima che iniziassero i lavori approvati da Filippo Maria Visconti per favorire le attività d’irrigazione e per azionare sedici mulini. Leonardo da Vinci fu ospite degli Sforza dal 1848 al 1500 e partecipò attivamente alla progettazione dei Navigli, tanto che in molti gli attribuiscono l’invenzione delle conche e una sua diretta partecipazione alla realizzazione della Martesana. Il Naviliett, come lo chiamano i milanesi, si affaccia su bellissime ville, come Villa Angelica o Villa Singer ex distilleria per cui il borgo di Gorla sulle sue rive era considerato una delle zone più profumato della città. Il quartiere si guadagnò il nome di “Piccola Parigi”, tra scenari magici e curiosi giardini, come quello di Villa Finzi; e poi il Ponte Vecchio e il Monastero delle Clarisse realizzato da Giovanni Muzio, autore anche della Triennale di Milano, della Ca’ Brutta dell’Arengario e dell’Università Cattolica. Ed è forse per il suo essere così simile a Montmartre che Stendhal amava trascorrere le sue giornate sul Naviglio della Martesana. Ai suoi margini si trova il monumento ai Piccoli Martiri di Gorla testimonianza della tragedia che colpì il borgo, durante la Seconda Guerra Mondiale: una bomba centrò una scuola elementare, provocando la morte di quasi duecento bambini e di venti adulti. E infine, tra botteghe e bistrot, come quello nella Cassina de’ Pomm o sul Tranvai, anche il Parco della Martesana.

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