Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

Nel 1430 il duca di Milano, Filippo Maria Visconti, fece costruire una piccola chiesa per proteggere la Madonna di Sant’Ambrogio e potervi celebrare le funzioni al coperto. Era in senso trasversale alla basilica di San Celso e conteneva circa 300 persone. La Madonnina, come si usava allora, era coperta da una tenda, che si toglieva solo nelle occasioni solenni. L’anno 1485 fu l’anno di una delle ricorrenti pesti del passato e la gente affollava le chiese per ottenere la guarigione. Per questo il 30 dicembre di quell’anno la chiesetta era affollata per la Messa delle 11. Dopo la comunione, la Madonna con gesto materno scostò con la mano sinistra la tenda che la nascondeva ai suoi figli, si ravvivò in tutta la persona, guardò quasi a uno a uno tutti i presenti, e tese verso di loro le braccia col bimbo divino. Questo durò per lo spazio di un Miserere. Poco dopo, la peste cessò. Molte furono le deposizioni giurate dei fortunati presenti al miracolo. Su questi documenti e altre deposizioni orali la Curia istituì un processo e il primo aprile 1486 emise il decreto arcivescovile di riconoscimento del miracolo. La costruzione del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, voluto dalla devozione popolare, iniziò nel 1493 su progetto di Gian Giacomo Dolcebono. Finito nel 1506, il tempio fu giudicato troppo piccolo e furono aggiunte le due navate laterali, sotto la direzione di Cesare Cesariano. È uno dei luoghi più santi della Milano antichissima, che racchiude numerosi tesori d’arte e dove gli sposi ancora oggi, subito dopo la cerimonia nuziale, fanno visita alla Madonna per lasciarle il mazzetto dei fiori d’arancio e trarne una propiziatrice benedizione. Motivo per cui la Chiesa rinascimentale, in corso Italia 37, è detta proprio degli sposi.

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