Il Lido di Milano è una grande area attrezzata per attività sportive con ingresso da piazzale Lorenzo Lotto 15. È attualmente chiuso al pubblico per lavori edili di sua ristrutturazione: la riapertura è prevista entro il 2026. Intorno alla metà degli anni Venti ci fu il desiderio di costruire in un’ampia area intorno all’Ippodromo del galoppo di San Siro, inaugurato nel 1920. L’idea era infatti quella di trasformare Milano in una sorta di città dello sport con diversi impianti dedicati alla pratica sportiva ma anche allo svago: l’Ippodromo per il trotto è del 1925, lo stadio Giuseppe Meazza del 1926. Per la costruzione del Lido fu scelta l’area lasciata libera dallo spostamento del vecchio ippodromo. Il progetto, a cura degli ingegneri Cesare Marescotti e Cadario, ma soprattutto dell’architetto Armando Titta, prevedeva la costruzione di piscine di forme irregolari appositamente create per lo svago, oltre a giochi e attrezzature ludiche. L’idea era quella di emulare i parchi di divertimento di Coney Island. L’inaugurazione della struttura ebbe luogo il 5 luglio 1931. L’impianto iniziale definitivo si presentava con una facciata formata da un colonnato di forma curvilinea su cui era impresso un estratto della Canzona di Bacco di Lorenzo de’ Medici: “Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”. Oltrepassato il colonnato con le quattro biglietterie sormontate da fregi, al centro dello spiazzo prima dei vialetti del giardino ci si trovava al cospetto di una grande fontana ed un giardino. Ancora oltre, si entrava nell’atmosfera di una località balneare vera e propria. Due grandi vasche (di cui una dalla forma sinuosa che si adattava alla curva dell’ippodromo e con un isolotto girevole al centro e l’altra con un sistema che imitava le onde del mare), scogli finti, trampolini, il finto molo con le barchette, spiagge di sabbia con ombrelloni, bar, e giostre, montagne russe, una ruota panoramica. Per finire con edifici fra i quali la Rotonda, un padiglione adibito a bar e ristorante con le terrazze che si affacciavano sulla grande piscina e pista da ballo. Tutto rispondeva all’idea di creare una “esperienza” di vacanza presso una cittadina di mare, pur rimanendo in piazzale Lotto. La formula ebbe però scarso successo e così l’impianto fu acquistato dal comune di Milano, con l’obiettivo di dare alla struttura un indirizzo più sportivo, trasformando alcune aree in attrezzature sportive. Così furono aumentati i campi da tennis, eliminate le barchette, costruiti i campi da bocce e la pista di pattinaggio. La svolta ebbe successo, e tra la fine degli anni Trenta e l’inizio del decennio successivo il Lido era uno dei luoghi più frequentati dai milanesi, divenendo assieme all’Idroscalo un riferimento per chi praticasse sport a tutti i livelli.